16 febbraio 2007
Difesa della Razza e Lotta di Classe.
L'ho scritto, e continuo a ripeterlo, che il mio pensiero, messo qui, è provvisorio e contradditorio.
Non
puo' che essere così, temo, per chiunque si provi 'a freddo', e
cercando di sgomberare il terreno dalle 'palle', dalle mine ideologiche
e fideistiche, a ragionare sulla Guerra, e sul suo presupposto
originario: la Violenza interumana.
Ripensando all'articolo di
Giorgio Bocca riportato qui ieri, mi viene ad esempio da chiedermi:
considerare il popolo afgano (qualunque popolo) come 'intrinsecamente',
'storicamente', 'per natura' incapace di vivere senza la guerra, non è
- questo - un PENSIERO RAZZISTA?
I montanari europei dell'uno e
dell'altro versante delle Alpi si sono scannati per millenni, e da
questo ne consegue che gli europei, o i singoli popoli alpini, sono
'per natura', 'per storia', 'intrinsecamente' incapaci di vivere senza
spararsi addosso?
Certo, se si ragiona 'alla Sigmund Freud', non
si puo' non tener conto della natura umana, della sua storia evolutiva,
di pulsioni, istinti, inconscio, e difficoltà - ma di TUTTA L'UMANITA'
- a lasciarsi 'imbrigliare' dalla Civiltà, e a risolvere
'pacificamente' l'erompere di angosce assassine e omicide (suicide).
Non è questo il contesto entro cui ragiona Giorgio Bocca, e chi come lui protesta contro la (nuova, ennesima, inutile) guerra.
In
origine c'era la Razza, o l'Italianità, o la Slavità (non so se si dice
così, ma ne ho sentito di tutte da chi si è in questi giorni
arrampicato sui vetri per farci ingoiare l'amara pillola delle verità
sulle Foibe istriane) e altre 'palle' simili, per un intero secolo
perfino sostenute da una forzata lettura del Pensiero Scientifico (si
pensi a Darwin), e da 40-50 anni, per nostra fortuna, senza più un briciolo di
quel sostegno (nonostante periodici tentativi, anche attuali, di
piegare la scienza, la genetica, le neuroscienze in senso razzista).
Di
Razza Giorgio Bocca qualcosa sa, dal momento che ne ha scritto convinto
in sua difesa da adolescente, cambiando poi coraggiosamente e
saggiamente idea.
Per sostituirla con quale altra Idea?
L'Idea di Classe?
Classe,
Sangue, Razza... non hanno però una matrice comune? Non sono state per
secoli categorie comode a sancire e mantenere al Potere i gruppi
sociali ed etnici 'vincenti' ? (all'epoca romana ad esempio, era
'classe' il sangue, ma è anche vero che Roma deve la sua stessa origine
leggendaria a un'associazione multi etnica, e che gli Equites erano
tali per meriti di guerra, e sui 'veterani' si è fondato per 500 anni
l'Impero Romano)
E quando la Classe 'vincente' è diventata
quella Operaia, è cambiato qualcosa? O non è invece successo che, come
sempre, la vera Classe 'vincente' sia stata anche allora, in Russia
prima, in Cina poi, quella dei capi militari che quella 'vittoria'
avevano conseguito?
E a questo si dovrebbe prestare attenzione oggi che la Guerra è tornata a dominare il campo, a tutto campo.
Al suo 'generare' una 'classe' di Potere che quel potere incamera e detiene proprio in forza del suo 'saper' fare la guerra.
Chè
oggi la Guerra è cosa molto simile alla ben nota (agli Italiani, specie
al Nord) Grande o Prima Guerra Mondiale. perchè, oltre che inutile, è
guerra aspra, di 'trincea', eterna, mai terminata (e 'quella' guerra
infatti non fu vinta da nessuno, bensì perduta da tutte le Potenze
partecipanti, a parte gli USA, e la 'sconfitta' di una parte così come
la 'vittoria' dell'altra fu un fatto 'politico', non militare)
ma è anche guerriglia,
ma
è anche guerra super tecnologica, dove la sproporzione tra la 'potenza'
delle armi e dei sistemi di attacco-difesa, compresa l'Intelligence,
'occidentali' e quella di chi a loro si contrappone è abissale ...
...
e però questo non toglie che sulle montagne afgane muoiano a migliaia
dall'una e dall'altra parte (e chi muore non è il più sfortunato,
perchè poi ci sono i mutilati di guerra e i 'reduci' (dopo la Prima
Guerra Mondiale i principali sostenitori di Mussolini e di Hitler) e -
come è regola dalla II GM in poi, la popolazione civile martoriata da
bombe, autobombe e mine).
Quel che voglio dire è che neppure le
argomentazioni di Giorgio Bocca sono completamente convincenti nel
dirci PERCHE' OGGI NON DOVREMMO SOSTENERE UNA GUERRA CONTRO CHI (COL
TERRORISMO, MA ANCHE 'SUL CAMPO') MINACCIA LE TRISECOLARI CONQUISTE
DELLE DEMOCRAZIE (OCCIDENTALI, MA NON SOLO, BASTI PENSARE AL GIAPPONE).
e,
nello stesso tempo, SONO ANCHE TROPPO CHIARE LE RAGIONI PER CUI LA
GUERRA E' PIUTTOSTO DA RIFIUTARE CHE DA ACCETTARE E PROMUOVERE.
Resta
il dubbio quando la GUERRA si presenta come INEVITABILE: perchè NON E'
DEL TUTTO VERO che LA GUERRA NON HA MAI NELLA STORIA UMANA RISOLTO
ALCUN 'CONFLITTO'.
Si potrebbe sostenere che senza la guerra e
le guerre ci troveremmo ancora in pieno Medio Evo, come tante altre
popolazioni e culture del Globo.
Ma CHI giudica quando e perchè una guerra è inevitabile, oggi, in un mondo che si vuole 'democratico' ?
Un'idea
- lo so - sciocca e ingenua, ma semplice - sarebbe che QUALUNQUE
GUERRA, PRIMA DI ESSERE INIZIATA, VENISSE SOTTOPOSTA A REFERENDUM, E
NON UNA, MA ALMENO DUE VOLTE, CON UN INTERVALLO TEMPORALE TRA L'UNA E
L'ALTRA VOTAZIONE.
Dice: ma intanto 'quelli' la guerra la fanno a noi!
Vero
(forse). Ma la Tecnologia oggi consente anche di guadagnare e tenere
'tempo' perchè si mediti bene quel che si fa, e non è -forse-
necessario che quel tempo venga trascorso in trincee scavate in valli
'nemiche'.
Perchè QUESTO per me rimane il punto, dalla Prima
Guerra del Golfo a oggi: che ci viene chiesto di partecipare, anche se
'per la pace' e per ora solo 'volontaristicamente', ma poi, a noi
Cittadini di questa Repubblica (italiana e globale) viene negata ogni
possibilità di esercitare fino in fondo il 'potere democratico' - una
testa un voto - proprio quando sarebbe più necessario.
PS
Ho letto, e suggerisco di leggere Contrordine, compagni
E, PS al PS, finalmente ho capito come ragiona il segretario dei Comunisti Italiani (che come me fantastica sulla I GM), ma forse avrebbe preferito che a 'vincerla' fossero stati il Kaiser e Franz Joseph
“Sin quando si continuerà a voler parlare della
Venezia Giulia come di una regione italiana, senza accettarne la realtà
di un territorio abitato da diversi gruppi nazionali e trasformato in
area di conflitto interetnico dai vincitori del 1918, incapaci di
affrontare i problemi posti dalla compresenza di gruppi nazionali
diversi, si continuerà a perpetuare la menzogna dell'italianità offesa
e a occultare (e non solo a rimuovere) la realtà dell'italianità
sopraffattrice”.
Qui: http://siro.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1366390
| inviato da il 16/2/2007 alle 9:33 | |
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